IL VISCHIO Nel linguaggio dei fiori ha un simbolo beneaugurante e da Natale a Capodanno regalarlo è di buon auspicio

Ghirlande e mazzolini di vischio venivano appese alle pareti della casa per garantire un anno di fortuna e di armonia familiare.
Le ghirlande sono simbolo di vittoria e di eternità e proteggono gli abitanti della casa.
Al vischio sono riconducibili leggende e tradizioni molto antiche: per le popolazioni celtiche, che lo chiamavano oloaiacet, era considerato pianta sacra e dono degli dei e, grazie ad esso, le popolazioni nordiche tenevano lontane disgrazie e malattie. In molti paesi continua a essere considerato simbolo di buon augurio durante il periodo natalizio: diffusa è infatti l’usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l’arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami. Anche gli innamorati che si apprestano a vivere insieme la loro vita, con un bacio sotto un ramoscello di vischio possono sperare in un futuro migliore.
Un altro uso che risale a tempi molto antichi è quello di prendere il succo delle bacche per preparare colle da utilizzare nell’uccellagione. A questo uso fanno riferimento alcuni modi di dire entrati nel linguaggio corrente: può essere “vischiosa” una sostanza attaccaticcia o una persona particolarmente tediosa, mentre non è gradevole rimanere “invischiati” in certe situazioni.

IL VISCHIO NELLA TRADIZIONE CELTICA
Per i Celti il Vischio era il simbolo della resurrezione, della sopravvivenza della vita alla morte, affascinati dalla sua vita completamente aerea, credevano fosse l’emanazione della divinità sulla Terra, panacea che cura tutti i mali.
Per raccogliere ed usare il Vischio si attuavano una serie di cerimonie volte a celebrare la sopravvivenza dello spirito alla morte fisica. Per i druidi il rito che onorava l’immortalità dell’anima era in grado di associare il potere della medicina a quello della magia. Il fatto che il Vischio sia una pianta che non cresce a terra ma sugli alberi suscitava nella popolazione celtica un interesse, una curiosità ed un’adorazione del tutto particolari. Il ciclo vitale di questa pianta non tocca mai il terreno perché gli uccelli si cibano delle sue bacche e poi le trasportano da un albero all’altro. Germogliano solo i semi dei frutti che cadono sui rami mentre ciò non accade per quelli che cadono a terra. Tutto questo veniva interpretato dai druidi come una sorta di benedizione degli dei scesa sui primi mentre i secondi non godevano del consenso divino.
Il Vischio era una delle piante più preziose dell’erboristeria celtica tanto da essere ritenuto quasi un animale e da venire associato alla vita di un re o di un capo. I druidi sceglievano accuratamente i modi ed i tempi per raccoglierlo. Era la pianta dedicata alla festa di Imbolc e veniva tagliato dall’albero che lo ospitava durante una cerimonia di Yule . Proprio in questo giorno, il più corto dell’anno, il sole ricomincia a crescere e la luce che irraggia la terra, fecondandola di vita, aumenta gradualmente fino a rinnovare il risveglio primaverile.
Il cerimoniale per la raccolta del Vischio era scandito da azioni antiche ed imprescindibili. Gli studi in merito all’epoca ed alle modalità di raccolta sono molto precisi: si usava un panno candido, simbolo di purezza, e venivano sacrificati dei giovani tori bianchi per rinnovare il patto con le divinità.
I Celti lo raccoglievano nel sesto giorno della luna crescente cioè mentre questa si stava incrementando di potenza. Anche il druido che officiava la cerimonia era vestito di bianco e solo lui poteva tagliarlo. Il Vischio era anche considerato un liquido simbolico perché estraeva la linfa dalla pianta ospitante sorbendone la positività ed il sapere e quindi, concentrandone il succo, diventava la bevanda della conoscenza.

Il vischio, è una pianta cespugliosa, sempreverde e parassita di numerosi alberi. Se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita.
Il vischio ha i fiori gialli e i frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre con l’interno gelatinoso e colloso.
La coltivazione del vischio è praticata per fini ornamentali ed in erboristeria, oltre a essere impiegato nella medicina tradizionale, sotto forma di tinture od infusi, come anti ipertensivo e antiarteriosclerotico.
Si consiglia di non assumere vischio autonomamente in quanto la pianta è segnalata dai centri antiveleni. Tutte le parti del vischio possono risultare tossiche.
Per questo motivo anche io quando le confeziono le chiudo sempre in buste eleganti da appendere, ma che così non possano cadere anche per i cani e gatti nostri amici sono pericolose.
VI RICORDO CHE NELLA NOTTE DELL’ EPIFANIA VA BRUCIATO IL VISCHIO VECCHIO, LE CENERI SPARSE NEL GIARDINO O IN UN VASO DI FIORI COME SIMBOLO DI RINASCITA E PROSPERITA’. E QUELLO NUOVO SI LASCIA APPESO FINO AL PROSSIMO ANNO COME SIMBOLO DI PROTEZIONE.
quindi con l’occasione vi AUGURO BUON ANNO NUOVO CHE IL 2021 PORTI VIA QUESTO PERIODO DIFFICILE CAUSATO DALLA PANDEMIA.
Notizie tratte da wikipedia e
www.significatodeifiori.com
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