La bellezza delle rose non ha eguali, anche loro hanno molta storia , leggende , simboli e alcune sante che portano il loro nome eccovi una piccola ricerca al riguardo:
La Rosa dei Venti.

La Rosa dei Venti è raffigurata sotto forma di un cerchio che racchiude una croce doppia indicante le quattro direzioni cardinali e quelle intermedie; in essa sono quindi presenti contemporaneamente i simboli del cerchio, del centro, della croce e dei raggi della ruota solare.
La Rosa nella cultura e tradizione Cristiana

La Rosa per la sua bellezza e fragranza, serve ad indicare il Paradiso, essendo inoltre la rosa bianca sinonimo d’innocenza, di castità e di purezza è uno dei modi in cui si rappresenta la Vergine Maria.
Al contrario, la rosa rossa è il simbolo della carità che, se spinta fino ai limiti estremi, può anche portare al martirio.
Una leggenda vuole che il suo colore rosso sia stato generato dal sangue di Cristo sulla Croce, ha pertanto anche il significato simbolico delle piaghe di Cristo dalle quali sgorgò il Sangue per la redenzione dell’umanità.
Le rose di color rosato sono l’emblema del Bambino Gesù,mentre quelle gialle sono l’emblema dei Re Magi.
Si osserva come la rosa assuma significati contrastanti: passione e morte, gloria e resurrezione, in altre parole la vita eterna.
Nella religione cristiana queste entità costituiscono nella loro chiara contrapposizione, un’unità inscindibile: infatti non si può ottenere la resurrezione se non passando per la morte e non si può raggiungere la gloria se non transitando attraverso la passione.
La rosa è il fiore che più d’ogni altro si presta a rappresentare metaforicamente gli eventi cardini della religione cristiana.
Viene anche usata per ricordare il Sacro Graal, ossia la Coppa dove secondo la tradizione,adoperò Gesù Cristo durante l’Ultima Cena.
Nella Bibbia, la Chiesa è talvolta indicata come Rosa di Sharon:le sue spine sono i peccati di cui essa si è macchiata nei secoli e, più in generale, quelli di tutti i credenti, mentre la rosa senza spine o Rosa Mistica è un altro titolo con il quale viene lodata la Vergine Maria, proprio per mettere in evidenza il suo concepimento senza peccato originale (quindi senza spine).
La rosa d’oro rappresenta la perfezione ed all’ incorruttibilità è anche un simbolo del pontefice romano, il Papa, che è il Vicario di Cristo in terra.
La rosa appare negli stemmi con cui sono raffigurati alcuni Santi come:
S. Elisabetta d’Ungheria, S. Elisabetta del Portogallo, S. Angelo, S. Cecilia, S. Rosa da Lima e S. Rosa da Viterbo.
Tra le sante che portano Rosa come nome, ricordiamo:
Santa Rosa da Viterbo, Santa Rosa da Lima e Santa Rosalia.
Curiosità sulla commemorazione di queste tre Sante.
Santa Rosa (Viterbo 1233-1252).
Viene commemorata il 4 Settembre ed è la protettrice di Viterbo. Appartenne all’ordine terziario francescano combattendo l’eresia dei Catari (Il catarismo è stato un movimento ereticale cristiano, diffuso in diverse zone dell’Europa durante il Medioevo, esistito dal X al XIV secolo) e, per questo motivo, fu esiliata dall’imperatore Federico II detto il Barbarossa: abbandonò momentaneamente la città per vivere a Soriano e successivamente a Vitorchiano,in quest’ultima rimase miracolosamente illesa scampando ad un incendio. Da qui spronò i suoi concittadini a resistere all’assedio della città da parte dell’imperatore. Rientrò a Viterbo città da lei prediletta,solo dopo la morte di Federico Barbarossa.
Il corpo di Santa Rosa è seppellito a Viterbo, nel Santuario a lei dedicato; solo per 200 anni fu conservato presso la sua casa natale, vicino alla quale fu successivamente costruita la chiesa.
Per motivi che finora la scienza non è stata in grado di spiegare, il suo corpo si conserva perfettamente mummificato.
Ogni anno, il 3 Settembre, vigilia della sua festa, a Viterbo si svolge una processione particolare durante la quale viene portata a spalle la cosiddetta “macchina di Santa Rosa”.Si tratta di una costruzione di cartapesta a forma di campanile, alta 27 metri, pesante 3 tonnellate, al cui interno vi è una nicchia contenente la statua della Santa, viene portato a spalla da 90 persone chiamati i “Cavalieri di Santa Rosa”.
La processione si svolge per tutto il paese e termina nella chiesa dedicata alla Santa, posta nella parte alta della città, l’ultimo tratto, in salita, viene effettuato di corsa.
Santa Rosa da Lima (Lima, Perù 1586 – 1617).
E’ la patrona del continente americano, del Perù, delle Indie e, ovviamente, della sua città natale Lima,viene commemorata il 23 Agosto.
Il suo vero nome era Isabella Flores, entrò nel terzo ordine domenicano e raggiunse altissimi livelli di misticismo, grazie anche alle dure penitenze cui si sottoponeva per le quali trovava ispirazione in Santa Caterina da Siena.
Grazie a questi duri sacrifici, fu frequentemente soggetta ad estasi, durante le quali aveva la facoltà di dialogare direttamente con Cristo,fu beatificata nel 1688 da papa Clemente IX e innalzata alla gloria degli altari solo 4 anni dopo da Clemente X:fu la prima fra i cattolici ad essere proclamata santa oltreoceano.
Santa Rosalia, nata a Palermo verso gli inizi del XII secolo, e morta nei pressi della città nel 1160.
Patrona di Palermo e della Sicilia, era di origine nobile e si festeggia il 15 Luglio ed il 4 Settembre.
Di lei si hanno pochissime notizie di carattere storico. Il suo culto è diffuso anche in altre nazioni europee, tra cui la Spagna. Dopo un periodo vissuto nella corte siciliana, scelse la vita eremitica ritirandosi in una grotta nei pressi di Palermo.
Tra il 1624 e il 1625, in occasione del ritrovamento dei resti della Santa presso la spelonca dove aveva trascorso gran parte della sua esistenza, cessò l’epidemia di peste che stava colpendo la città siciliana. Per questo motivo in suo onore, il 15 Luglio, c’è l’usanza di celebrare una processione nella quale viene condotto per la città il “Carro trionfale di Santa Rosalia”.

La rosa nella tradizione e nella cultura islamica
Come nel mondo cattolico la rosa simboleggia il sangue del Cristo, così in quello islamico rappresenta il sangue del Profeta Maometto.
Nella Rosa di Baghdad il primo cerchio rappresenta la Legge, il secondo il Cammino, il terzo la Conoscenza e tutti e tre i cerchi insieme raffigurano la Verità ed il nome di Allah.
Sa’di (1184 circa – 1291 circa), mistico musulmano, fu uno dei più importanti poeti persiani; questo non è quasi sicuramente il suo nome reale, bensì il titolo con il quale venivano all’epoca chiamati i saggi ed i filosofi, e potrebbe essere l’analogo di Maestro.
Nell’opera da lui scritta “Il Roseto” l’autore definisce il giardino delle rose come il luogo dove si raggiunge il grado più alto della contemplazione.
Questa opera è molto nota nella letteratura persiana, per la sua ricchezza di simbolismi e l’importanza che ebbe per la diffusione della cultura e della lingua musulmana nei secoli successivi.
Anche in questo caso vi sono molte analogie simboliche tra le due religioni monoteiste.
Nel mondo egiziano le rose erano fiori sacri alla divinità Iside poiché rappresentavano l’amore puro del tutto liberato dall’aspetto carnale; ma è nel mondo greco-romano che il culto della rosa ha trovato maggiore sviluppo.
La rosa nella Grecia classica
Presso i Greci la divinità Aurora – Eos -è spesso chiamata “La dea dalle dita di rosa” perché associata al sorgere del sole.
Le rose sono profumo per gli dei e gioia per gli uomini.
Presso gli antichi Greci, la rosa è il simbolo della gioia, della bellezza, dell’amore e del desiderio; era il simbolo della dea Afrodit e,veniva coltivata nei giardini funerari come ornamento di tombe, per garantire al defunto il raggiungimento dell’immortalità nell’altra vita.
Corone di rose adornavano poi le statue del dio Dioniso ed erano anche al collo delle sue scatenate seguaci, le Baccanti.
Dioniso era il dio del vino e ghirlande di rose cingevano coloro che partecipavano ai banchetti in onore di questa divinità, proprio perché si credeva che tale fiore era in grado di tenere lontano gli effetti negativi (come ad esempio il mal di testa) che un abuso di questa bevanda poteva provocare, si riteneva inoltre che aiutasse le persone ubriache (molto comuni tra i seguaci di questa divinità) a non rivelare i segreti di cui erano a conoscenza e che sotto l’influsso della ebbrezza avrebbero potuto esternare.
Molto probabilmente anche per questo motivo, la rosa è poi diventata simbolo della riservatezza.
Con la rosa erano poi raffigurati il dio Helios e le Muse.

La rosa nella Roma latina

Anche presso gli antichi Romani la rosa rivestì una notevole importanza, era uno dei fiori con il quale venivano adornate le tombe.
Ciò avveniva principalmente in cerimonie chiamate Rosalia che avevano luogo, in un periodo compreso tra il mese di Maggio e quello di Luglio, in questi riti si offrivano delle rose ai Mani, le anime dei defunti ritenute divinità protettrici del focolare domestico. Anche la dea degli inferi, Beate,veniva talvolta raffigurata con una corona di rose sul capo.
Era poi consuetudine gettare petali di rose al passaggio dell’imperatore ed era fatta di rose la corona che egli portava sul suo capo.
Nel romanzo “L’Asino d’oro” di Lucio Apuleio la dea Iside promette a Lucio, trasformato da un maleficio in un asino, di farlo ridiventare uomo durante una processione dedicata alla dea, non appena costui avesse mangiato una corona di rose che il sacerdote di Iside gli avesse consegnato.
Si riteneva, che la rosa fosse dotata di poteri magici e che fosse alla base di ogni processo di rigenerazione che riguardava l’essere umano.
Nell’alchimia e nelle scienze magiche in genere, la rosa bianca e quella rossa sono ritenute gli elementi primordiali di cui si ritiene composta la materia esistente: la prima come sostanza “volatile” e la seconda come ingrediente “in combustione”.
Secondo questa teoria, la pluralità delle forme della materia è da attribuirsi proprio ad un diverso rapporto tra le due sostanze base.
Era sbocciata la rosa
alla luce del mattino,
così rossa di tenero sangue
che la rugiada si scostava;
così accesa sullo stelo
che la brezza si bruciava.
E che alta! E come splende!
Era tutta sbocciata!
(Federico García Lorca)
RINGRAZIO COME SEMPRE CHI ARRIVA FINO A QUI A LEGGERE TUTTO,
GRAZIE AD ANGELA PER LA RICERCA DI QUESTE PARTI STORICHE a cui ho fatto cornice con le mie foto e dipinti ciao Cosetta
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