Eccoci nuovamente a festeggiare le Donne!!!…… L’ 8 Marzo, la Mimosa……. MA LE VERE ORIGINI QUALI SARANNO??? E SOPRATUTTO PERCHE’ LA SCELTA DELLA MIMOSA?
Tantissime persone associano la “Festa della Donna” erroneamente alla morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie “Cotton” avvenuto nel 1908 a New York ,ma si fa confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica).
Storia
La Festa della Donna inizia nell’anno 1909 negli Stati Uniti d’America In alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922.
Ma sarebbe corretto definirla così come è nata: “Giornata internazionale dei diritti della donna” poiché la motivazione non è una festa ma una Riflessione
per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo,associata alla “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne” istituita il 17 Dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre.
Fonti ONU invitano ad operare affinché nel mondo si possa raggiungere una effettiva parità entro il 2030.
- Il VII Congresso della “ II Internazionale Socialista” si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto1907 e vi parteciparono 884 delegati di 25 nazioni.
In quella sede vennero trattati, oltre al problema dell’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea e al tema del colonialismo, anche la Questione Femminile e la rivendicazione del Voto alle Donne per diritto allo studio, di lavorare, di esprimere il proprio pensiero. Tutti diritti che adesso potrebbero sembrarci scontati, ma che in passato venivano assolutamente negati. Il ruolo della donna all’interno della famiglia e della società si riduceva a madre e moglie che doveva obbedire agli ordini del marito, poco contava la sua parola all’interno della famiglia e molto meno ancora nelle scelte pubbliche e politiche.
Sul Voto alle Donne il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne, senza allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne.
(Per Suffragio si intende la manifestazione della propria volontà, in un’assemblea, nelle consultazioni elettorali, ecc., mediante un voto.)
Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, fu tenuta una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi, nella quale si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste: Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta “Die Gleichheit”(L’uguaglianza), divenne l’organo Internazionale delle donne socialiste.

- Il «Woman’s Day» negli Stati Uniti (1908-1909)
Non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le «femministe borghesi»: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse, nel febbraio del 1908 sulla rivista “The Socialist Woman” che il Congresso non avrebbe avuto «alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione».
Fu la stessa Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908 causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata «Woman’s Day», il giorno della donna.
Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.
Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell’anno il Partito Socialista Americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile che divenne ufficiale il 23 febbraio1909 negli Stati Uniti.
Verso la fine dell’anno, il 22 novembre, a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910.
La successiva domenica 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman’s Day.

- La Conferenza di Copenaghen (1910)
Le delegate socialiste americane, forti dell’ormai consolidata manifestazione della giornata della donna, proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi nella Folkets Hus(Casa del popolo) di Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910,due giorni prima dell’apertura dell’ VIII Congresso dell’Internazionale socialista – di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi Europei,Germania,Austria, Svizzera e Danimarca- la giornata della donna si tenne per la prima volta domenica 19 marzo1911su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste.
In Francia la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi così come a Vienna, dove alcune manifestanti portarono con sé delle bandiere rosse (simbolo della Comune) per commemorare i caduti di quell’insurrezione.
In Svezia si svolse il 1º maggio 1911, in concomitanza con le manifestazioni per la Giornata del Lavoro.
Le celebrazioni furono interrotte in tutti i paesi belligeranti negli anni seguenti allo scoppio della prima guerra mondiale,nel luglio 1914, così come venne cancellato il congresso della Seconda Internazionale previsto a Vienna tra il 23 e il 29 agosto di quell’anno, in concomitanza del quale si sarebbe dovuta svolgere anche la terza Conferenza internazionale delle donne socialiste.
A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra, la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate.
L’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della “Rivoluzione russa di febbraio.”
Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia».
In Italia la “Giornata internazionale della donna”fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922 per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo.
In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale “Compagna” che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava <<I’8 Marzo come Giornata internazionale dei diritti della donna”, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
“La Mimosa, simbolo Italiano della Giornata Internazionale della Donna”

Nel settembre del1944, si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro, che prese l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una “Carta della donna”contenente richieste di parità di diritti e di lavoro.
Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la Mimosa, che fiorisce tra febbraio e marzo, secondo un’idea di Teresa Noce,di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.
Nei primi anni cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere “Noi Donne”, il mensile dell’Unione Donne Italiane(UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico».Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni comunista, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni socialiste, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto.
Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell’opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.
L’8 marzo 1972 la giornata della donna a Roma si tenne in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice statunitense Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di donne manifestavano con cartelli chiedendo la legalizzazione dell’aborto e la liberazione omosessuale.
Il matrimonio venne definito prostituzione legalizzata e circolò un volantino che chiedeva che non fossero lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità.
Quelle scritte furono giudicate intollerabili e la polizia, senza lo squillo di tromba previsto, caricò, manganellò e disperse le pacifiche manifestanti.In molte città d’Italia sono stati intitolati all’ 8 marzo strade e giardini.
*Dati e testi storici presi da Wikipidia
La Mimosa e il suo significato

I fiori gialli delle mimose, vivaci e allegri, sono diventati il simbolo della “Giornata Internazionale per i diritti delle Donne” proprio perché hanno un significato ben preciso: il giallo esprime vitalità, forza e gioia femminilità, è il colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita e diventa una metafora per ricordare le donne che si sono battute per l’uguaglianza sessuale al tempo stesso è un fiore molto delicato dalla vita molto breve.
La capacità di fiorire anche in terreni difficili viene associata alla storia femminile e quindi alla resilienza delle donne, capaci di rialzarsi dopo ogni difficoltà.
I suoi rami sbocciano alla fine dell’inverno e con il loro colore giallo paglierino smorzano all’istante il grigiore della fredda stagione per portare l’allegria della primavera in arrivo.
Non è un caso che siano stati eletti simbolo della Festa della Donna.

Come far durare la mimosa recisa
Con un coltellino eliminate tutte le foglie rovinate e quelle alla base dei rametti. Questi, infatti, marciscono più rapidamente perché sono a contatto con l’acqua del vaso.
Immergerla in abbondante acqua pulita, fresca e inacidita con due gocce di limone, collocandola in piena luce, ma lontano dalle fonti di calore.. La mimosa è una pianta che rilascia molta acqua attraverso la traspirazione, quindi bisogna evitare che ne perda troppa e troppo velocemente, continuando a offrirgliene di nuova e mantenendola in un ambiente fresco e umido.
La mimosa ha bisogno di luce, ma non elevate. Non a caso, le foglie di mimosa, che sono a loro volta composte da tante piccole foglioline, si ritraggono se la temperatura supera i 20°C.
RICORDIAMO CHE GLI ARTICOLI IN FOTO NEL #BLOGDICOSETTA POTETE TROVARLI ANCHE NEL NOSTRO SHOP:
https://incantesimofiorito.it/product-category/articoli-regalo/complementi-d-arredo-home-decor/
grazie per il vostro seguito, e se avete tempo e voglia di lasciare il vostro commento, sarà per me molto prezioso.
AUGURI A TUTTE LE MERAVIGLIOSE DONNE CHE INCROCIANO IL MIO PERCORSO
ringrazio la mia amica ANGELA per la ricerca sulla Festa della Donna
Immagini a cura dell’ Incantesimo Fiorito