
In questi giorni gironzolando non ho potuto non fare fotografie a questi bellissimi campi di papaveri,
una distesa di rosso in mezzo alle spighe di grano, ma che significato ha il Papavero? scopriamolo insieme:
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il papavero come molti altri fiori può assumere diversi significati a seconda il colore dei suoi petali:
il papavero dai petali bianchi simboleggia la sfortuna, il papavero dai petali gialli rappresenta il successo, il papavero dai petali rosa la serenità, il papavero dai petali rossi rappresenta il sonno e l’oblio, nonché l’orgoglio sopito.
Curiosità: il termine “papavero” è utilizzato come sinonimo di persone potente, tale significato è dovuto alla leggenda secondo la quale il Re di Roma Tarquinio il Superbo volendo insegnare al figlio il modo più rapido per conquistare la città di Gabi, andò in giardino e con un colpo di bastone recise le teste di tutti i papaveri, volendo, con quel gesto, far capire al figlio che bisognava eliminare tutti i personaggi più potenti della città avversa.

Leggenda: Un giorno del mese di giugno, Proserpina, la bellissima figlia di Giove e della dea della Terra, mentre coglieva fiori in un prato di Sicilia, fu rapita da Plutone, dio degli inferi, che volle farla sua sposa.
Quando la madre di Proserpina, Demetra, venne a sapere che la figlia avrebbe trascorso il resto dell’esistenza nel mondo sotterraneo su cui regnava Plutone, si disperò e corse a chiedere a Giove di intervenire.
Giove, tuttavia, non fece nulla. Anzi, tentò di convincere Demetra della felice sorte che aveva avuto la loro figlia, divenuta regina. Ma Demetra non si lasciò lusingare e, presa dal suo dolore, cessò di occuparsi della Terra, tanto che presto ogni cosa avvizzì.
Giove, allora, cominciò a temere per la vita delle creature e pregò Demetra di tornare a compiere il suo dovere. In cambio avrebbe convinto Plutone a lasciare tornare sulla terra Proserpina per almeno sei mesi ogni anno.
Così fu e quando a primavera Proserpina tornò alla luce del sole, i prati si coprirono di erbe e fiori e tra le spighe di grano sbocciarono i papaveri, il cui caldo colore doveva ricordare a Proserpina la passione dello sposo che l’aspettava.
(favole e fantasia.com)

Osservando le foto dei membri della Famiglia Reale inglese, vi è mai capitato di notare una spilla a forma di papavero rosso appuntata sui revers delle giacche o sugli abiti? Quando in questi giorni l’ho nuovamente vista indossata dal Principe Carlo e dalla moglie Camilla ma anche da William e Kate, ho deciso di fare una piccola ricerca per scoprire il significato di questa spilla e del fiore che raffigura…
Kate Middleton e altri membri della famiglia reale alla cerimonia del Remembrance Day

Si tratta del Remembrance Poppy (papavero del ricordo) che viene utilizzato, oltre che nel Regno Unito, anche in Canada, Stati Uniti e paesi del Commonwealth, simbolo del ricordo dei caduti in battaglia. Piccoli papaveri artificiali vengono generalmente indossati nel Remembrance Day l’11 novembre (da noi la cerimonia si è svolta pochi giorni fa, il 12 novembre 2011, a Roma) e nelle settimane che lo precedono, ma sono anche impiegati per comporre ghirlande celebrative. Ma qual è l’origine di questa particolare usanza? Nientemeno che una poesia scritta nel 1915…
Composta da John McCrae, tenente colonnello medico e poeta canadese, per ricordare un amico ucciso in battaglia, la poesia ‘In Flanders Fields’ è tuttora conosciutissima nei paesi di cultura anglosassone. Proprio nelle prime righe della poesia, si fa riferimento ai papaveri, i primi fiori a sbocciare nei campi di battaglia. Sono state però due donne, l’americana Moina Bell Michael e la francese Anna Guerin, a trasformare questo fiore in un simbolo nazionale denso di significato e a tutt’oggi molto diffuso. Ispirandosi alla poesia di McCrae, con la vendita di papaveri artificiali, raccolsero fondi a favore dei veterani delle guerre e riuscirono a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema molto doloroso, convincendo anche organizzazioni come la National American Legion e la Royal British Legion ad adottare il papavero come simbolo.
In Gran Bretagna e più precisamente a Richmond nel Surrey esiste poi dal 1922 la Poppy Factory, una ditta-charity che produce questi papaveri artificiali e che, pensate un po’, ogni anno realizza ben 36milioni di fiori e 80.000 corone e che fornisce i papaveri indossati da tutta la Famiglia Reale. La Poppy Factory iniziò la sua attività dando lavoro ai veterani di guerra e ancora oggi i suoi dipendenti sono uomini e donne che, durante il loro lavoro al servizio della nazione, hanno subito danni fisici disabilitanti. Ma non è finita qui…
Ogni anno nel Regno Unito un papavero-gioiello, creato dai più prestigiosi orafi d’oltremanica, viene messo all’asta durante il Poppy Ball ed il ricavato viene destinato alla Royal British Legion. Quest’anno è toccato a Garrard, che si vanta di essere il marchio di gioielleria più antico del mondo, fondato a Londra nel 1735. La spilla è stata realizzata dagli esperti artigiani-orafi della Casa in oro rosso ricoperto di delicati smalti traslucidi con diamanti neri, rubini e tsavoriti. Sul retro porta l’incisione The Royal British Poppy Ball 2011 ed è valutata 25mila sterline.
Associare il papavero al ricordo di chi ha perso la vita in guerra non è però solo storia recente. In Rete ho scoperto che, secondo una leggenda, l’imperatore mongolo Gengis Khan teneva in tasca semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia per onorare i caduti, anche quelli avversari. E, tornando ai giorni nostri, non possiamo dimenticare Fabrizio De Andrè e la sua ‘Canzone di Piero’: “Dormi sepolto in un campo di grano/non è la rosa non è il tulipano/che ti fan veglia dall’ombra dei fossi/ma sono mille papaveri rossi…”
Il sito della Poppy Factory di Richmond: www.poppyfactory.org
Il sito di Garrard: www.garrard.com

Oriente:
In papaveri cultura persiana – un simbolo di felicità, amore eterno, la gioia, fiore selvatico ha accennato a un legame intimo desiderio. Buddhisti erano fermamente convinti che Mack è venuto dopo sonnolenta Buddha toccato le ciglia a terra. In Cina, il fiore associato con successo, bellezza, relax e lontananza dal caos e dalla frenesia. Tuttavia, più tardi divenne un simbolo delle donne e bordelli disponibili. Agli inizi del XIX secolo, dopo la “guerra dell’oppio”, il fumo della droga è diventato così popolare che il fiore si sono associati con il male e il decadimento.

Il papavero, papaver, appartiene alla famiglia delle papaveraceae, è originario dell’Europa e dell’Asia.
Si tratta di una pianta annuale o perenne, a seconda della specie, molto diffusa sul nostro territorio, che cresce tra i campi e i prati sia coltivati che abbandonati, ai margini delle strade ecc, ad un’altitudine massima di 1.700 metri. Nonostante sia un pianta apparentemente molto delicata può produrre nel corso della stagione anche più di 400 fiori. Può raggiungere i 60 – 80 cm di altezza, ha un fusto eretto, sottile e ricoperto da una sottile peluria, che se viene spezzato produce una sostanza lattiginosa. Le foglie dentate di colore verde, ricoperte come il fusto da peluria, sono suddivise in segmenti lanceolati. I fiori, che sbocciano da maggio a settembre, sono di colore rosso porpora con l’interno di colore nero. Sono estremamente delicati tanto che ciascun fiore perde i petali nel corso di un solo giorno.

Tra le specie più conosciute vi sono: il papavar somniferum, il papaver rhoeas ed il papaver nudicaule (papavero d’Islanda).
Papaver somniferum
Il papaver somniferum è noto anche come “papavero da oppio”, contrariamente a quanto si pensi è facile da trovare allo stato spontaneo nelle zone collinari che non superano i 1.200 metri di altitudine. Deve la sua fama al contenuto di morfina, codeina, papaverina, noscapina e tebaina dei sui pericarpi (i cinque alcaloidi, precedentemente elencati, insieme ad altri formano quello che è comunemente conosciuto come oppio, uno stupefacente dall’effetto fortemente sedativo). A differenza del papavero comune (papaver rhoeas) i suoi fiori possono essere di colore bianco, rosa, viola e rossi.
Il papaver rhoeas, papavero comune, chiamato anche rosolaccio, è la specie più diffusa. Il suo nome comune rosolaccio, ovvero rosa dei campi, è dovuto alla sua presenza costante nei campi, in particolare in quelli dove sono coltivati cereali come il grano.
Il papaver nudicaule, o papavero d’Islanda, è una specie dall’elevata tossicità che merita una citazione per via del colore dei suoi petali che possono essere di svariati colori: bianchi, gialli, arancioni ecc.
Storia e simbologia
Morfeo e Iris (Morphée et Iris);
Pierre-Narcisse Guérin ( Parigi, 1774 – Roma, 1833)
Secondo gli antichi greci il papavero era il simbolo dell’oblio e del sonno, nella mitologia greca Morfeo, il dio dei sogni, era rappresentato con un mazzo di papaveri fra le mani. Sempre secondo la mitologia greca Dementra, la madre terra, dea del grano e dell’agricoltura, ritrovò la serenità persa a causa della morte della figlia Persefone (moglie di Ade dio degli inferi) bevendo infusi fatti con fiori di papavero. Per i greci infatti il papavero rappresentava anche il fiore simbolo della consolazione. Gli antichi romani invece associarono il papavero alla dea Cerere (equivalente della dea greca Demetra) raffigurandola con ghirlande di papaveri, per la presenza costante di papaveri in tutti i campi di grano.
Durante il medioevo il papavero fu invece associato, per via del suo colore, al sacrificio di Cristo e alla sua morte, per questa ragione si trova spesso raffigurato in affreschi di chiese risalenti all’epoca medievale.
Sulla scia della tradizione medievale, che associa il papavero al sacrificio, nel Regno Unito, durante la prima guerra mondiale, per celebrare gli uomini morti per la patria si usavano ghirlande composta da papaveri.
IL GIARDINO DEL TEMPO

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